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12 settembre 2012 3 12 /09 /settembre /2012 09:39

Lettere a Lucylla.

Ci ritroviamo nell’ingorgo!

 

 

 

Cara Lucylla,

come stai?

Spero tutto bene, anzi benone.

Mia cara Lucy, il lavoro ha ripreso le sue direzioni, le scuole sono riaperte, gli uffici pure, insomma, si riparte.

Si riparte alla grande!

Si riparte di corsa!

Si riparte nervosi, arrabbiati, incattiviti l’uno con l’altro, non abbiamo tempo per guardare in faccia nessuno, neanche noi stessi.

Ancora ci ritroviamo nell’ingorgo e non solo stradale!

L’ingorgo della nostra vita.

Siamo ingorgati, ingolfati, bloccati, a correre, ad assolvere doveri, a dover togliere la polvere dagli scafali, a essere alla moda, scintillanti, in forma, impegnati, informati.

Mi chiedo se ne valga veramente la pena.

Tu che dici?

Come hai ripreso la vita di tutti i giorni?

Hai trascorso delle belle vacanze?

Le vacanze, andrebbero tolte dalla vita dell’uomo moderno!

Se ti sei assuefatto alla vita frenetica di città, d’estate vivi un vuoto insostenibile.

Se le vacanze ti riportano ai tuoi veri bisogni, ti fanno star bene, ti fanno comprendere che ciò che vivi 11 mesi l’anno, non è ciò che ti appartiene, allora tornare diventa depressivo.

Un po’ come in quello spot pubblicitario, dove le persone appena tornate dalle vacanze si trovavano a fare terapia di gruppo, a confrontarsi con ricordi e rimpianti.

Non è così lontano dalla realtà!

 

Bhe, ti abbraccio caldamente e devo dire che …..

Non so se l’augurio migliore sia quello di riabituarsi alla vita di città o sia quello di rimanere  in contatto depressivo con i propri bisogni.

Forse è il caso di trovare una nuova strada ai propri bisogni.

Non sembra così facile!

Bha, vedremo

 

La tua amica di sempre

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12 agosto 2012 7 12 /08 /agosto /2012 16:03

Lettere a Lucylla.

Quanto tempo è passato!

 

 

 

Cara Lucylla,

quanto tempo è passato dalla nostra ultima lettera.

E quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo viste, non ricordo più neanche quando, ne ho un ricordo vago e a dir il vero anche un po’ spiacevole.

Certo è che sono successe molte cose, noi siamo tanto cambiate, le nostre vite si sono divise da tempo, ma nella mente e nel cuore non c’è dimenticanza.

Quel nastrino, quel filo che ci lega non si è spezzato, almeno dalla mia parte.

Di sicuro non si può competere con le missive di Seneca, con la portanza, con la trascendenza morale con cui si confidava con il suo amico fidato. Non di meno …. forse abbiamo alcune cose da dirci e un’occasione per riflettere sulle nostre vite, su chi ci circonda, su come va il mondo.

E allora, non mi dilungo oltre e ti confido ciò che più mi sta a cuore di dirti da tempo.

Lo so che per una donna sposata, con figlio, che per una figlia unica ,che si deve preoccupare e occupare dei genitori e delle loro ambasce, non è affatto facile. Lo so e ti capisco, eppure non basta.

Mia cara Lucy (permetti di chiamarti affettuosamente così), si devono coltivare anche le proprie passioni, non si deve dimenticare di essere donne, di essere femmine,di essere esseri pensanti, scusa il giro quasi lapalissiano, di essere umani completi e composti di mille cose, di emozioni, pensieri e fantasie.

Ecco, ci sei anche tu!

Lo so, forse ti faccio troppo da mamma, ma sono un po’ preoccupata. Mi ricordo che poi alla fine nei nostri giochi, ero io quella che forse dava il là, cominciava, vagava con la fantasia e ti trascinava, ma tu di fatto ti facevi trascinare e oggi sono ancora qui a trascinarti di nuovo.

Dai, fatti trascinare!

Non farti ammansuetire dagli impegni, dai doveri, dalle scelte prestabilite, dalla TV, dalle false illusioni. Non farti ingannare da quell’abito smesso di tua madre. Tua madre non è mai stata contenta e neanche tu.

Rifletti su questo.

Scusa, ma se mi permetto è perché ti voglio bene e non vorrei che tu ti trovassi al termine dei tuoi giorni a dire ma …… cosa ho veramente fatto?

A sentire che in mano non è rimasto nulla, a quantificare un impegno che si traduce solo in piccole cose materiali inconsistenti e insignificanti, che non riscaldano certo il cuore!

Quanto ti sei sentita amata Lucylla, quanto hai amato veramente e tu, quanto ti sei veramente amata e rispettata per la tua essenza?

Quand'è l'ultima volta che ti sei persa a sognare? Che hai inseguito un sogno? Che hai sentito vibrare il tuo corpo di trepidante vitalità?


Se  puoi, perdona la mia franchezza e  non avercela con me.

 

Con grande immenso affetto

La tua amica del cuore

            Sabrina

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