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22 aprile 2013 1 22 /04 /aprile /2013 14:38

Prontuario per il Bambino Triste

 

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Mi rivolgo a te Bambino triste, ma so che non potrai leggere tutto questo, anche perché se tu lo facessi sarebbe assai grave.

Sarebbe assai grave se tu potessi navigare su internet indisturbato e solo, dimostrerebbe ancora di più che sei triste e veramente abbandonato a te stesso.

Mi auguro quindi, che questo prontuario ti arrivi attraverso il tuo papà e la tua mamma, attraverso uno zio accorto, una nonna o un insegnante sensibile, oppure …. sarebbe assai bello se arrivasse a quel bimbo di ieri, al bambino che si nasconde nei tuoi genitori, al bambino che sono stati, per poter alleggerire le loro pene, per far pace con la loro storia, col passato, con i propri genitori e permettere così a sé stessi di essere oggi, genitori migliori per te, piccolo mio!

Bhe, dopo questo preambolo, vado ad iniziare con le indicazioni del prontuario stesso, spero di non usare termini troppo difficili per te che sei solo un bambino!

Nel caso, chiedi pure ….

 

-       Primo fra tutti, tieni presente che la tristezza è una condizione comune del bambino.

Sicuramente ti stai rivoltando sulla sedia, ti sembrerà un’ingiustizia e forse lo è, ma per la verità non lo vuole nessuno. E’ così! Una constatazione.

Voglio dire che il mondo degli adulti e dei bambini è tanto vicino quanto lontano. Non è sempre facile capire di cosa hai bisogno, non è facile venir meno ai bisogni propri di adulto per soddisfare i tuoi piccolo, non è sempre possibile perché il mondo va in un certo modo, ci sono ritmi e impegni che non contemplano i bisogni dei bambini!

Il risultato è che voi tutti bambini, provate in certi momenti tristezza e frustrazione, per il mancato incontro con gli adulti che amate tanto, che ammirate e da cui dipendete.

Non voglio dire mal comune mezzo gaudio, ma che ciò di cui soffrite non è fatto a voi specifici bambini, Daniele, Arianna, Manuel, Rita …. ma viene fatto per una mancanza all’origine, da parte di chi vi sta accanto.

Non c’è nulla contro di voi, sono gli adulti che sono carenti!

 

-       In secondo luogo, c’è da dire che i vostri bisogni sono tanti, veramente tanti ed è impossibile soddisfarli tutti! Non che siano sbagliati, ma di fatto è umanamente impossibile.

A voi può sembrare di non poter vivere senza certe risposte, senza la soddisfazione di certi desideri, ma vi assicuro che non è così. La frustrazione permette di crescere  e di fortificarsi, di trovare delle soluzioni creative. Proprio grazie a certi NO, capirete che potete fare a meno di certe cose, o che potete farne a meno in quel momento, ci sono altre soddisfazioni!

Lo so che vi sembrano scuse, che non lo capite sul momento. Vi chiedo unicamente di valutare la buona fede di chi vi sta accanto.

Valutate se, chi vi sta accanto vi dice No per definizione, per il gusto di rifiutare, per sadismo, per indifferenza, vigliaccheria, oppure per incapacità, impossibilità, debolezza, malattia, per il vostro bene, per un’idea educativa, ecc.

Lo so che il risultato non cambia, ma cambia la relazione e la fiducia che avrete in chi vi dice No. Cambia la vostra capacità di accogliere dei rifiuti!

 

-       Comprendo molto bene, piccolo mio, che in certi momenti per te la vita è veramente dura, che non ti senti ascoltato, compreso, accolto, valutato, soddisfatto ed è un’esperienza veramente cruda e dura, mette di fronte ad un muro, di lì non si passa.

Ti chiedo adesso, di mettere insieme il vuoto con il pieno, di recuperare tutti i pezzi del puzzle.

Ti piacciono i puzzle?

Bhe, considera la tua quotidianità come un insieme di pezzi, che messi uno accanto all’altro creano un’immagine più completa, la tua, quella della tua vita.

Eccoci, adesso prendi tutti i pezzi della tua giornata, delle tue giornate che si susseguono, dei momenti e dei contesti e riuniscili. Cosa viene fuori?

Gli adulti che ti circondano sono sempre frustranti?

Ti dicono sempre di no?

Ci sono dei SI? Quali?

Quali sono i momenti che trascorrete insieme piacevolmente?

Quando ti soddisfano nelle tue richieste? E come lo fanno? E tu, come ti senti?

Dopo aver risposto a queste domande, guarda bene l’immagine che hai davanti.

Sono davvero così terribili? Non ti danno assolutamente niente di buono?

Qual è il bilancio dei NO e dei SI?

 

-       Tieni anche a mente che la tristezza è un sentimento importante, rappresenta il vuoto, la mancanza che dà la misura al pieno, che ne permette la valorizzazione.

Sì, scusa, sto parlando difficile. Voglio dire che c’è tristezza quando c’è anche gioia. La tristezza deriva dalla sensazione di aver perso o di non avere più quella sensazione di benessere, equilibrio e gioia, ma riflettete, se manca, vuol dire che è una condizione che conosciamo bene!

Sentirsi un po’ tristi, è vero non fa piacere, però può essere anche una sorta di spinta a fare qualcosa per ritrovare quel senso di spensieratezza tanto desiderato.

 

-       Vorrei anche che ti fermassi a riflettere sulla tua importanza, caro piccolo.

So che non ne sei consapevole, che ti sembra di essere l’ultima ruota del carro, che spesso nessuno ti chiede il parere o cosa vuoi, ma di fatto tante cose girano intorno a te!

Pensa al mercato economico, sì scusa è un parolone, voglio dire che molti negozi vendono e vivono grazie a tutto l’occorrente o ritenuto tale, per bambini: vestiti, scarpe, piatti, piattini, biberon, scalda biberon, gira minestra, seggiolini per auto, per il tavoli, seggioloni a sé, lettini, sdraine, lenzuoli, coperte, mobili per camerette, cibi precotti, liofilizzati, biscotti per il latte, prime pappe, pappe di proseguimento …… non ti dimenticherai mica dei giocattoli, vero? Poi tricicli, biciclette, caschi, pattini, tutti gli accessori per i possibili sport e via via è una lista infinita, te la risparmio perché sei piccolo e ti stai già annoiando.

Poi ci sono tutti i medici, le medicine e le farmacie che lavorano e vivono più che degnamente, grazie a te mio piccolo. Ma anche qui lasciamo fare.

Poi ci sono i parco giochi, le aree addette ai compleanni, nidi, asili, scuole, palestre …..

Ma ancora più di questo, so che è un pensiero difficile da fare per un bambino, ma sappi che i tuoi genitori vivono per te e hanno strutturato la loro vita in funzione di te, dei tuoi orari, ritmi, delle esigenze.

Lo so che non ti sembra, che non lo vedi ma è così, la loro vita si stravolge e cambia radicalmente dal momento in cui nascete, anzi anche un po’ prima.

E i nonni? Avete pensato al fatto che voi ridate un senso a delle persone, che altrimenti non saprebbero come definirsi?

Non hanno più lavoro, non hanno più energie, non possono fare grandi progetti futuri, il corpo non ha più la prontezza di un tempo. Fare i nonni diventa un impegno importante, riconosciuto, talvolta indispensabile. L’affetto che gli dai, è incommensurabile, anche se non lo dicono apertamente, tu offri gratuitamente un affetto che non ha prezzo. E poi …. sai, per alcuni è una sorta di seconda possibilità.

Adesso possono fare ciò che non sono riusciti con i tuoi genitori, ovvero con i loro figli, possono recuperare ad alcuni errori commessi. E’ un gran regalo!

E un’altra grande funzione, sai qual è? Grazie a te, spesso genitori e figli fanno la pace, spesso mettono via rancori e dissapori antichi. Di chi parlo? Dei tuoi genitori e dei tuoi nonni! Per te, per il tuo bene e per l’affetto che mostri loro, possono riuscire a far pace, sai?

Realizzano che l’uno ha bisogno dell’altro, da molti punti di vista!

 

 

Bhe, hai capito ora?

Sei fondamentale, indispensabile, importante, sei un tesoro!

Lo so che spesso non ti sembra, che non vedi tutto questo, che capita troppe volte che i grandi non ti capiscono, che interpretano male i tuoi bisogni o mettono davanti i loro, che non sanno ascoltarti e darti tempo. So tutto questo e capisco la tua tristezza, il rammarico e la rabbia, però …….

Se puoi, fai pace con loro, pensa che loro non sono così perfetti come pensi che siano o come vorresti che siano. Sono sbadati, maldestri, egoisti ed egocentrici, proprio come te che sei un bambino.

Loro sono cresciuti ma talvolta si comportano come bambini! E si sa che coi bambini ci vuol pazienza.

Suvvia, forse fra bambini vi capite e potete giocare allegramente un po’ e anche piangere tristemente un po’!

Hai tutti i motivi di essere triste talvolta e di piangere ciò che non ti hanno dato e non ti danno, pur tuttavia mio caro piccolo pensa che non sei solo, che loro ci sono e sono accanto a te e ora anche dentro di te!

Non cacciarli, non fuggirli, mettili insieme ai tuoi bisogni, alle mancanze, alle carezze, ai doni, ai momenti belli e ….. vediamo cosa succede!

Credo che, dentro te fiorirà qualcosa di importante.

Adesso riposa beato piccolo bambino che sei e sei stato!

 

 

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